Caro Babbo Natale… (4)

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eccoci qui. Un nuovo 25 alle porte. Come passano gli anni. Io ero piccola, ed ora eccomi qui. A pensare al futuro, un futuro così vicino: il mondo dei grandi, ormai è il mio! Fa paura, eccome! Una vita a voler esser grande e ora… ora vorrei andare a parco con papà, essere accompagnata a scuola, (guai a non dare il bacio prima di scendere dalla macchina!), essere portata a casa dei compagnetti e poi alle feste e poi in centro – che confusione! Certo avere la propria indipendenza non è niente male. Poter decidere quando come e dove andare all’improvviso. Poter andare a fare una passeggiata, prendere la bici, la macchina o andare con le cuffie a girare per la città, senza una meta, senza alcuna destinazione. Poter persino prender parte alle conversazioni “dei grandi”; dire la propria ed essere presa in considerazione, non con il sorrisino di chi ha fatto una cosa nuova, ma con la maturità di esporre i propri pensieri, anche sbagliati, anche in maniera scorretta, ma propri con una loro logica.

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Però questo significa responsabilità. Significa chiedersi dove si sta andando, verso dove si sta procedendo, e non sempre si può rispondere. Quel che volevi fare tre anni fa, per il quale hai preso una determinata strada potrebbe sembrare adesso superato. E le strade nuove? Facili e decise? No di certo. Tutto incerto. Tutto un immenso ed enigmatico punto interrogativo.

Mio caro Babbo, guidami verso la giusta via. Fammi avere il coraggio di battermi per ciò in cui credo, per ciò che ritengo giusto e che mi renderebbe felice.

Tua bimba

Ormai cresciuta

[A cura di Monica Romano]

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